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Arrivano i complimenti del Presidente della Repubblica per gli
organizzatori della mostra "Popoli ed Arte dal Mondo", visitabile in
questi giorni alla Casa delle Culture nell'ambito delle manifestazioni
per la Festa delle Invasioni. Della iniziativa è stato colto il
significativo contributo alla conoscenza di popoli ed usi dei più
diversi e quindi alla creazione di una coscienza collettiva della
comprensione e della tolleranza. A Giuseppe Di Mauro, curatore della
mostra, è arrivato dal Quirinale un telegramma a firma di Gaetano
Gifuni, Segretario generale della presidenza della Repubblica. Questo il
testo: "Il Presidente della Repubblica rivolge un vivo apprezzamento
agli organizzatori della Mostra "Popoli ed Arte dal Mondo". Occorre
promuovere l'impegno delle Istituzioni e della società civile per
realizzare una cultura del dialogo, dello scambio e dell'integrazione,
nel rispetto delle diverse identità dei popoli. Con questi sentimenti il
Capo dello Stato invia agli organizzatori dell'iniziativa e a tutti i
partecipanti un augurio ed un saluto molto cordiali"
Da: Il sito www.invasioni.org Del: 10 Luglio 2003 Titolo: POPOLI ED ARTE DAL MONDO
L’intento e fine ultimo di una mostra etnografica sono quelli di
cercare di far comprendere, più che conoscere, la realtà di popoli molto
lontani da noi per cultura, tradizioni e quotidianità. Il suo limite è
quello di non potere rendere le emozioni che si provano vivendo, anche
per un attimo,uno scampolo della vita di queste genti. Si può solo
immaginarlo e, se ci si lascia trasportare, sognare. La mappa attuale
delle popolazioni che vivono sulla Terra è il frutto di ripetuti “flussi
migratori”, che hanno dato luogo a mescolanze varie tra genti emigrate e
locali producendo caratteristiche fisiche e somatiche diversificate.
Molti popoli, una volta fermatisi, hanno fatto proprie quelle terre
coltivandole. Alcuni hanno continuato a vagare in modo “circolare”:
questi sono i nomadi, che non coltivano la terra ma la sfruttano,
vivendo di pastorizia e scambi con le genti sedentarie. Sia nomadi che
sedentari nel tempo hanno sviluppato culture proprie tipiche della loro
condizione di vita. I sedentari per migliorare le loro terre e per
salvaguardare il raccolto si sono affidati ai riti propiziatori ed alla
benevolenza degli dei, delle stelle e degli antenati. Quasi sempre la
quotidianità in ogni modalità di vita è stata scandita e regolata
oltrechè da ritmi musicali anche da espressioni artistiche figurative di
vario genere sia su elementi d’uso ricorrente che occasionale. In un
mondo che cambia sempre più rapidamente in epoca, cosiddetta civile, c’è
un altro mondo, piccolo, che si allontana con altrettanta rapidità,
ignorato, come spesso vuole essere, dall’uomo tecnologico. Viene
spontaneo chiedersi: chi avrà la meglio? La mostra vuole essere un
invito a conoscere ciò che è patrimonio di tutti: l’Uomo, anche quello
attraverso cui, noi “civili”, siamo passati nel divenire.
Da: Il Quotidiano Del: 8 Luglio 2003 Titolo: FETTE DI MEMORIA DI OGNI CIVILTA
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Da ieri a Cosenza le foto scattate da Giuseppe Di Mauro negli ultimi
25 anni in giro per il mondo Si narra che i Tuareg portino il turbante a
seguito del primo lontanissimo soffio di femminismo che privò le loro
donne dell’obbligo di coprire il proprio capo e conferì ai maschi questo
compito, sarebbe stato dopo l’ennesima sconfitta riportata nel deserto
contro gli invasori, che legittimò le compagne deluse per
l’indebolimento dei loro uomini a spogliarsi dell’ornamento femminile e a
consegnarlo loro, in senso di disprezzo. Vivrebbe da allora per il
popolo Tuareg il matriarcato. E’ una leggenda che Giuseppe Di Mauro ci
regala, rovistando nella memoria carica di aneddoti e storie raccolte in
giro per il mondo. Venticinque anni di viaggi avventurosi che da ieri
trovano un’oasi alla casa delle Culture, momentaneo riparo per oggetti e
fotografie in cibachrome, capaci di rievocare feste di un pianeta
variopinto e variegato, come può esserlo la natura umana. Un tuffo nel
cuore e nel sentire delle genti di ogni dove, unite dall’unico filo
comune del vivere lontano dai canoni occidentali della civiltà.
Riaffiora, così, rinvigorito il contatto con la natura, il legame con la
terra e i suoi munifici frutti, il rapporto forte “diretto”, con la
divinità e, poi, l’arte, quel senso del bello, quella ricerca
dell’ornamentale anche nelle cose più umili, negli oggetti più
quotidiani: le ciotole di zucca decorate con frammenti di foglie che
disegnano palmeti, gli scudi di pelle di rinoceronte arricchiti con
borchie sistemate geometricamente, le stoffe povere impreziosite dalla
fantasia che le rende simili al velluto, le collane femminili di zanne e
semi, i copricapo di piume… Una passeggiata etnica dall’Amazzonia al
Tibet, dallo Zaire al Perù, che regala i preziosismi delle porcellane
cinesi, o dei ricami d’argento delle scarpe e degli abiti da cerimonia
turchi, o dei gioielli siriani, accompagnati dalle numerose indicazioni
dei pannelli, che si divertono ad arricchire il percorso con storie e
leggende affascinanti. Come quella che spiega il perché gli uomini
temono la morte e la lepre ha il labbro spaccato: fu la Luna a
picchiarla per avere preso in giro l’umanità raccontando che non vi è
una vita ultraterrena. Fiabe, miti, racconti germinati dalle diverse
culture che legano agli elementi comuni fette di umanità che da sempre
crede, spera, vive, ha paura, lotta circa i medesimi temi in diversi
spazi temporali e geografici. La mostra etnografica “Popoli ed Arte dal
Mondo”, viaggio attraverso il variopinto panorama umano, li riunisce in
un bouquet espositivo che privilegia il particolare, andando a caccia di
quelle microrealtà che resistono al fiume in piena del progresso.
Visitarla significa abbandonarsi alla lettura di criteri di vita
opposti, ed affascinanti e scoprire per esempio che il sole e la luna
vivono in cielo perché una volta erano grandi amici e…, ma queste storie
è sicuramente più bello coglierle direttamente lì.
Da: La Gazzetta del Sud Del: 8 Luglio 2003 Titolo: E’ TEMPO DI INVASIONI
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Il festival multietnico alla sua sesta edizione Ad iniziarci al clima
delle invasioni è stata una mostra etnografica dal titolo “Popoli ed
Arte dal Mondo”. L’esposizione presentata ieri, è stata curata da
Giuseppe Di Mauro, e potrà essere visitata fino al 21 luglio alla Casa
delle Culture, oltre 250 testimonianze d’arte vissuta. “Un viaggiatore “
così ama definirsi Giuseppe Di Mauro, non un “collezionista”. Geloso
custode dei suoi reperti con quella stessa passione che lo guida durante
i viaggi, racconta le sue scoperte. Un percorso che attraversa 4
continenti, 30 paesi, 50 popolazioni. Un variopinto panorama umano che
va alla ricerca di un’essenza comune agli uomini sin dalle origini:
l’esigenza di creare arte e cultura. Ornamenti sculture, tessuti,
strumenti musicali, oggettistica e foto, ricostruiscono la mappa e la
geografia delle popolazioni attuali frutto di ripetuti flussi migratori.
“Protagonista l’uomo, ha spiegato Di Mauro, colto nel suo intimo legame
con l’ambiente, artista e artigiano, rispettoso della natura, in
contrapposizione a quella civiltà che si dice “avanzata”.
Da: La Gazzetta del Sud Del: 24 Luglio 2003 Titolo: MOSTRA “ARTE DEI POPOLI” BUON SUCCESSO DI PUBBLICO
Ha ottenuto un buon successo di pubblico la mostra “Popoli ed Arte
dal Mondo” allestita nell’ambito della Festa delle Invasioni a cura
dell’Amministrazione comunale. La mostra era stata inaugurata il 7
Luglio scorso, giorno di apertura della Festa delle Invasioni e si è
chiusa domenica 21 luglio. La pregevole raccolta di foto ed oggetti
curata da Giuseppe Di Mauro, ha registrato la visita di un migliaio di
persone rimaste ammirate e molti lo hanno testimoniato sul libro degli
ospiti, dalla espressività che ogni manufatto e le bellissime immagini
hanno saputo trasmettere raccontando di affascinanti mondi, costumi ed
usi di popoli di paesi di quattro continenti”. Si è trattato di una
mostra che è stata senza dubbio una delle più visitate fra quelle
ospitate nei sei anni di attività della Casa delle Culture, nonostante
il periodo estivo che orienta il pubblico preferibilmente verso la
fruizione di spettacoli o eventi all’aperto.
Da: La Sicilia Del: 12 Dicembre 2002 Titolo: TELETHON |
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Oggetti e fotografie in Popoli e arte dal mondo” In occasione del
prossimo evento di Telethon, finalizzato alla raccolta di fondi per
sostenere la ricerca nella lotta contro le distrofie muscolari, presso
la BNL sede di Catania, venerdi dalle 17,00 alle 22,00 e sabato dalle 10
alle 24,00 verrà allestita in forma ridotta la mostra etnografica
denominata “Popoli ed arte dal mondo”. La mostra (ne è autore e curatore
Giuseppe Di Mauro) si compone di una sezione oggettistica ed una
fotografica, integrate da una serie di monografie. Verranno esposti
alcuni dei 300 reperti, delle 100 foto e delle 50 monografie di cui è
composta la mostra nella sua versione originale e che tratta di arte e
cultura presso minoranze etniche di Americhe, Africa medio Oriente ed
Asia.
Da: La Sicilia Del: 14 Marzo 2001 Titolo: TAORMINA SI E’ TRASFORMATA IN UN “VILLAGGIO GLOBALE”
Fino al 25 Marzo l’ex chiesa del Carmine ospiterà la mostra itinerante dal titolo ”Popoli ed Arte dal Mondo”. Esposti
manufatti provenienti da cinque Continenti. Basta andare in questi
giorni nei locali dell’ex chiesa del Carmine per potere realizzare, in
poco tempo, un ideale viaggio tra le più disparate culture. Nell’antico
edificio ubicato proprio nel “cuore” di Taormina, è stato avviato il
circuito della mostra etnografica e multietnica intitolata semplicemente
“Popoli ed Arte dal Mondo”. L’esposizione è ovviamente in varie ed
interessanti sezioni. Nella parte dedicata all’oggettistica si trovano
oltre 200 pezzi (ornamenti, tessuti, maschere, sculture, strumenti
musicali, oggetti rituali ed altre testimonianze etniche). Nel reparto
dedicato alla fotografia, si possono ammirare, invece, oltre 100 stampe a
colori (foto d’insieme, paesaggi e ritratti che sono espressione delle
particolari caratteristiche somatiche dei popoli osservati). Nelle
monografie contenute in circa 40 pannelli, si possono infine avere
dettagliate ed utili informazioni sulle caratteristiche culturali delle
etnie rappresentate nella mostra. Si tratta, dunque, di una serie
consistente di materiale informativo che vuole dare un importante
spaccato dei modi di essere dei popoli lontani. “Questa mostra
itinerante – ha detto, in proposito, l’Assessore comunale alla Cultura,
Francesca Gullotta – rappresenta il dialogo che si deve instaurare tra
le varie culture. Questa è la vera strada della civiltà e della pace.
Tutto ciò significa anche sapere che, accanto alle identità etniche,
esiste forse un’integrità comune da costruire, perché il nostro mondo è
formato prima di tutto da concittadini e non da consanguinei”.
Conoscere, dunque la realtà che ci sta accanto serve a comprendere modi
di essere e peculiarità del carattere di varie genti, caratteristiche,
queste, con le quali le altre popolazioni possono convivere senza grandi
patemi d’animo. All’insegna di questo alto messaggio, che tende ad una
superiore pace mondiale, è stata ispirata questa esposizione, che come
ha affermato Giuseppe Di Mauro, direttore artistico dell’iniziativa,
“riesce a tracciare il concetto dell’uomo nomade per arrivare, poi, ai
momenti della cultura sedentaria”. I più impensabili luoghi della terra
si raccontano attraverso gli oggetti quotidiani che, però, riescono a
trasformarsi quasi in opere d’arte ed “ambasciatori” di quel luogo,
soprattutto per la ricercatezza nella costruzione. Sarà possibile
curiosare tra manufatti raccolti in varie località del globo fino al 25
Marzo. La manifestazione è stata patrocinata dal Dipartimento degli
Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, col
contributo dei Comuni dove la mostra sarà realizzata e dell’Assessorato
regionale al Lavoro, Emigrazione e Immigrazione.
Da: La Sicilia Del: 9 Dicembre 1998 Titolo: VIAGGIO VARIOPINTO NELLA STORIA UMANA
La mostra etnografica “Popoli ed arte dal mondo” preannuncia un
“viaggio” attraverso il variopinto panorama umano. E, mantenendo fede a
quanto promesso da Giuseppe Di Mauro che della mostra è ideatore e
realizzatore, accade veramente ai visitatori che in questi giorni
affollano l’aula magna della scuola media “Rosso di San Secondo” di
“ritrovarsi” in mondi sconosciuti, davanti a scenari affascinanti colti
con maestria dalla macchina fotografica, in presenza di oggetti visti
magari nelle rappresentazioni cinematografiche. Accade così di
apprendere che l’uomo bianco che mette piede nelle Americhe viene
chiamato “Pahama” , che gli Hopi fanno parte degli indiani Pueblo, che i
“figli del sole” sono stati quelli che diedero vita all’impero Inca,
che gli “uomini blu” erano della razza Tuareg, che gli Hunza vivono nel
Pakistan, che Amarnath per gli indiani induisti è un luogo sacro dove si
recano i pellegrini. Un “viaggio” intorno al mondo che è possibile fare
gratuitamente sino a sabato prossimo, andando a visitare la mostra
promossa dall’assessorato comunale alle politiche giovanili: vi si
possono vedere ornamenti, sculture e strumenti musicali di raro pregio.
Tutte cose raccolte da Giuseppe Di Mauro, un catanese di 52 anni che ha
sempre coltivato l’interesse per la natura. Ciò lo ha portato in giro
per il mondo, spingendosi in luoghi a volte disagiati e remoti per
conoscere ambienti selvaggi e popolazioni dalle culture arcaiche
intatte. In queste circostanze ha prodotto decine di reportages
fotografici con i quali divulga gli angoli della terra visitati.
“particolarmente interessanti, commenta il preside Enzo Cusumano, sono
state le visite fatte dagli studenti delle scuole medie della città che
hanno avuto la possibilità di ascoltare anche la descrizione e gli
aneddoti raccontati dallo stesso Di Mauro. |